La prima volta che lessi Il maestro e Margherita era d’agosto: lo finii sulla riva di un isola in mezzo al Pacifico. Mai avrei pensato di ritrovarmi in una situazione tanto disomogenea, e forse è per quello che da allora i libri che leggo durante l’estate mi provocano sempre una sensazione di dissonante ambiguità. In ogni caso l’estate, più che allo studio, è dedicata ai libri che “mi vergogno di non aver letto”: Canetti, La lingua salvata; Austen, Orgoglio e Pregiudizio; Givone, Il bibliotecario di Leibniz; Bonus: Lerner, The Topeka School; Heinrich, La mente del corvo; Anedda, Historiae.
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